Oswald Aulestia, figlio di quel Salvador che rappresentò la Spagna alla biennale di Venezia negli anni `50,vive fino ai 23 anni a Barcellona da dove si trasferisce prima a Parigi e poi a Milano, in aperto contrasto con il regime del tempo. In quegli anni indirizza tutti i suoi sforzi verso l`avanguardia e la sperimentazione, esponendo in diverse gallerie europee con successo di pubblico e di critica. Queste esperienze, all`inizio degli anni `80, vengono trasformate in tele di evidente denuncia; partecipa alla biennale di Venezia con un gruppo di laboratorio. Con l`avvento della democrazia ritorna in Spagna trovando una situazione favorevole a nuove aperture che gli permette di inserirsi nel settore in maniera sempre ironica e smitizzata; situandosi simbolicamente al centro di ognuno dei suoi quadri, trasformandosi a volte in manichino DeChirichiano a volte in figura metallica senza espressione che ricorda le esperienze di Lichtestain, con lo sguardo e il pensiero frastornati da una moltitudine di colori, totems, cifre, lettere, ecc rende lo spettatore partecipe della sua visione estetica. Aulestia oggi vive tra Barcellona, New York e Miami, ove ha trovato il suo ambiente di espressione ideale e le sue mostre riscuotono sempre un enorme successo.